LA FALSA PROMESSA DELLA SOSTENIBILITÀ

Sentiamo spesso parlare di tessuti riciclati o innovazioni appariscenti come unica via per un futuro più verde. Ma la vera sostenibilità va ben oltre: richiede scelte consapevoli in ogni fase del ciclo di vita di un prodotto. Produrre eccessivamente capi "ecologici" solo per svalutarli o distruggerli quando non si vendono non è sostenibilità, è spreco. Il riciclo può anche essere più complicato di quanto sembri: alcuni articoli percorrono migliaia di chilometri solo per essere lavorati, generando emissioni significative lungo il percorso . È difficile affermare di avere un impatto zero quando i trasporti bruciano più combustibili fossili di quanti ne risparmino. Questo sistema danneggia l'ambiente, erode i profitti, destabilizza le catene di approvvigionamento e compromette la qualità del prodotto. Per noi, sostenibilità significa produrre meno, produrre meglio e soddisfare realmente le esigenze dei ciclisti che indossano i nostri capi.

RIPENSARE UN SISTEMA ROTTO

L'industria tessile sta attualmente affrontando una crisi silenziosa fatta di sovrapproduzione, sprechi e magazzini pieni di merce invenduta. Ogni anno, milioni di articoli finiscono dimenticati nei magazzini o distrutti , sprecando risorse e con un impatto negativo sull'economia globale. L'abbigliamento da ciclismo non fa eccezione: troppi prodotti vengono realizzati troppo rapidamente, senza considerare veramente le reali esigenze dei ciclisti. Il sistema è inefficiente, lento, inefficiente e tutt'altro che sostenibile. Siamo qui per cambiare le cose. Questo modello del "più è meglio" ha mostrato i suoi limiti. Da un lato, costringe chi cerca la qualità a vagliare una vasta gamma di opzioni spesso ridondanti; dall'altro, spreca risorse su vasta scala, con un impatto sia sull'ambiente che sulle comunità coinvolte nella produzione.